La psicoterapia


Il punto di partenza, il presupposto per un percorso psicoterapeutico è la richiesta di aiuto, la disponibilità a ricevere aiuto specialistico.
Tale richiesta di aiuto può riguardare il superamento di un sintomo specifico e limitante, oppure può riguardare una situazione meno specifica di disagio e di malessere. 

  • Nel primo caso è più facile prendere atto della condizione di malessere perché il sintomo è chiaro, a volte acuto ed invasivo. La molteplicità dei sintomi può essere esemplificata come segue:

  1. disturbi dell’alimntazione: fame nervosa, bulimia, anoressia;
  2. dipendenze: la scarsa fiducia in se stessi e investimenti eccessivi su una o più persone alle quali è legata la propria autostima. La dipendenza può anche riguardare situazioni, luoghi, sostanze e comportamenti dai quali si sviluppa un impianto ossessivo;
  3. disturbi del sonno: insonnia; disturbi della quantità, della qualità e/o della sequenza temporale del sonno; disturbi da incubi e da terrore;
  4. disturbi dell’umore: depressione, euforia, oscillazioni ed esplosioni incontrollate dell’umore;
  5. disturbi d’ansiaAnsia e preoccupazione eccessiva, difficoltà a concentrarsi, vuoti di memoria, instabilità. Attacchi di panico (insorgenza improvvisa di intensa apprensione, paura o terrore).                                                  Fobie: ansia provocata da situazioni e oggetti temuti che spesso ne determina l’evitamento.                                Ansia sociale: riguarda l’esposizione a situazioni sociali o prestazionali che possono creare imbarazzo e timori di giudizio.                                                                                                                                                                                                        Disturbo Ossessivo-Compulsivo: le ossessioni sono idee, pensieri o immagini persistenti che sono vissute come intrusive e inappropriate; le compulsioni sono invece comportamenti e azioni ripetitivi il cui obiettivo è quello di ridurre l’ansia (contare, lavarsi le mani, controllare etc.);
  6. disturbi sessuali: disfunzioni sessuali di tipo generalizzato e di tipo situazionale;
  7. disturbi psicosomatici: disturbi gastroenterici, cardiocircolatori, respiratori, urogenitali, sessuali, locomotori, dermatologici, quando non hanno una casualità organica ma un’origine psicologica;
  8. difficoltà dell’infanzia e dell’adolescenza.

  • Nel secondo caso, si può star male in assenza di un sintomo acuto e bloccante.

È molto utile intraprendere una psicoterapia quando si avverte disagio indefinito, insoddisfazione, mancanza di serenità o piacere.

Ancora oggi si è più inclini a far passare il tempo, ad attendere che sia il tempo ad aiutarci, a pensare che “prima o poi le cose si risolveranno”. C’è la tendenza a chiudersi o ad adattarsi alle difficoltà personali. Invece è importante entrare in un ruolo attivo: in caso di difficoltà, di malessere, di disagio o di sofferenza, la persona dovrebbe essere sensibilizzata a rimanere aperta alla richiesta di aiuto specialistico. Quando ci si rende disponibili ad un intervento psicoterapeutico lo scenario personale può aprirsi e portare all'acquisizione di nuove risorse; la situazione critica e di malessere possono rivelarsi l'occasione più propizia per l'accesso ad un nuovo, ignorato, potenziale personale.

Serafino Parisi - MioDottore.it