Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC)


Il Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC), è un disturbo caratterizzato da pensieri, immagini o impulsi ricorrenti. Questi innescano un'ansia severa e “costringono” la persona ad attuare azioni ripetitive sul piano mentale e/o comportamentale finalizzate a tranquillizzarsi. Come per gli altri disturbi di natura psichica, se non curato tende alla cronicizzazione e all'aumento dell'intensità dei sintomi tipici.

Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), colpisce dal 2 al 3% delle persone nell’arco di una vita, indipendentemente dal sesso. Può esordire nell’infanzia, nell’adolescenza o nella prima età adulta. In molti casi i primi sintomi si manifestano prima dei 25 anni (il 15% dei soggetti ricorda un esordio intorno ai 10 anni). 

Come chiaramente si evince, questo disturbo è caratterizzato da due elementi predominanti; 

  1. Le ossessioni hanno la capacità di attivare emozioni sgradevoli e molto intense, quali sopratutto ansia, disgusto e senso di colpa fattori, questi, in grado di promuovere un "circolo vizioso del pensiero". Di conseguenza, si avverte il bisogno imminente di fare il possibile per rassicurarsi e gestire il proprio disagio emotivo.
  2. Le compulsioni sono detti anche comportamenti cerimoniali o rituali. Sono comportamenti ripetitivi (come controllare, lavare/lavarsi, ordinare, catalogare, ecc.) o azioni mentali (pregare, ripetere formule, contare) finalizzati a contenere il disagio emotivo provocato dai pensieri e dagli impulsi che caratterizzano le ossessioni sopra descritte.

    Le compulsioni diventano facilmente regole comportamentali estremamente rigide e sono decisamente eccessive, talvolta giudicate bizzarre agli occhi degli osservatori.


Nei soggetti affetti da Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC), è possibile osservare le seguenti caratteristiche:
  • temere oltremodo lo sporco, i germi e/o le sostanze disgustose;
  • essere terrorizzati di procurare inavvertitamente danni a sé o ad altri (di qualunque natura: di salute, economici, emotivi, ecc.) per errori, leggerezze, disattenzioni, sbadataggini;
  • aver paura di poter perdere il controllo dei propri impulsi diventando aggressivi, perversi, autolesivi, blasfemi, ecc.;
  • avere dubbi persistenti rispetto al sentimento che nutrono verso il partner o rispetto al proprio orientamento sessuale, anche se solitamente riconoscono che tutto ciò non è giustificato;
  • sentire il bisogno di svolgere azioni e sistemare oggetti sempre nel “modo giusto”, completo, “ben fatto”.

I sintomi del Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC) sono generalmenteI eterogenei, ma nella pratica solitamente se ne distinguono alcune tipologie più specifiche, tra cui:  contaminazione, controllo, ossessioni pure, ossessioni superstiziose, ordine e simmetria, accumulo/accaparramento.

Contaminazione: i sintomi sono ossessioni e compulsioni connesse a improbabili (o irrealistici) contagi o contaminazioni. Sostanze “contaminanti” diventano spesso non solo lo sporco oggettivo, ma anche urine, feci, sangue e siringhe, carne cruda, persone malate, genitali, sudore, e persino saponi, solventi e detersivi, contenenti sostanze chimiche potenzialmente “dannose”. Talvolta le sensazioni di sporco sono innescate anche solo da pensieri immorali o ricordi di eventi traumatici, senza alcun contatto con agenti contaminanti. In questo caso si parla di contaminazione mentale. Se la persona entra in contatto con uno degli agenti “contaminanti”, o comunque avverte una sensazione di sporco, mette in atto una serie di compulsioni (rituali) di lavaggio, pulizia, sterilizzazione o disinfezione. Ciò allo scopo di neutralizzare l’azione dei germi e a tranquillizzarsi rispetto alla possibilità di contagio o a liberarsi dalla sensazione di sporco e disgusto.

Controllo: i sintomi sono ossessioni e compulsioni implicanti controlli protratti e ripetuti senza necessità, volti a         riparare o prevenire gravi disgrazie o incidenti.

Le persone che ne soffrono tendono a controllare e ricontrollare per essere sicuri di aver fatto il possibile per    prevenire qualsiasi potenziale catastrofe. Talvolta per tranquillizzarsi riguardo al dubbio ossessivo di aver fatto qualcosa di male e non ricordarlo.

All’interno di questa categoria vi sono sintomi quali controllare di: aver chiuso le porte e le finestre di casa, le portiere della macchina, il rubinetto del gas e dell’acqua, la saracinesca del garage o l’armadietto dei medicinali. Ma anche di aver spento fornelli elettrici o altri elettrodomestici, le luci in ogni stanza di casa o i fari della macchina. Oppure di non aver perso cose personali lasciandole cadere o di non aver investito involontariamente qualcuno con la macchina.

Ossessioni pure: i sintomi sono pensieri o, più spesso, immagini relative a scene in cui la persona attua comportamenti indesiderati e inaccettabili. Questi sono privi di senso, pericolosi o socialmente sconvenienti (aggredire qualcuno, avere rapporti omosessuali o pedofilici, tradire il partner, bestemmiare, compiere azioni blasfeme, offendere persone care, ecc.).

Queste persone non hanno né rituali mentali né compulsioni, ma soltanto pensieri ossessivi. Ciononostante mettono in atto strategie per tranquillizzarsi, come ad esempio ripercorrere mentalmente il passato per assicurarsi di non aver fatto certe cose. Oppure monitorano costantemente le sensazioni che provano e si sforzano di contrastare pensieri e impulsi sgraditi.

Ossessioni superstiziose: si tratta di un pensiero superstizioso portato all’eccesso. Il soggetto è dominato da regole per cui deve fare o non fare determinate cose, pronunciare o non pronunciare alcune parole, vedere o non vedere certe cose (es. carri funebri, cimiteri, manifesti mortuari), certi numeri o certi colori, contare o non contare un numero preciso di volte degli oggetti, ripetere o non ripetere particolari azioni il “giusto” numero di volte. Tutto ciò perché violare le regole potrebbe essere determinante per l’esito degli eventi e far accadere cose negative a sé o ad altri.

Tale effetto può essere scongiurato soltanto ripetendo l’atto (es. cancellando e riscrivendo la stessa parola, pensando a cose positive) o facendo qualche altro rituale “anti-iella”.

Ordine e simmetria: chi ne soffre non tollera assolutamente che gli oggetti siano posti in modo anche minimamente disordinato o asimmetrico. Ciò procura una sgradevole sensazione di mancanza di armonia e di logicità, oltre ad un intollerabile senso di caos.

Libri, fogli, penne, asciugamani, videocassette, cd, abiti nell’armadio, piatti, pentole, tazzine, devono risultare perfettamente allineati, simmetrici e ordinati secondo una sequenza logica (es. dimensione, colore, ecc.). Quando ciò non avviene queste persone passano ore del loro tempo a riordinare ed allineare questi oggetti, fino a sentirsi completamente tranquilli e soddisfatti.

Accumulo/accaparramento: si tratta un tipo di ossessione piuttosto rara che caratterizza coloro che tendono a conservare ed accumulare (e talvolta perfino a raccogliere per strada) oggetti insignificanti e inutili (riviste e giornali vecchi, pacchetti di sigarette vuoti, bottiglie vuote, asciugamani di carta usati, confezioni di alimenti), per l'enorme difficoltà che sperimentano nel separarsene.

Oggigiorno questa problematica viene considerata distinta dal vero e proprio DOC e prende il nome di disturbo da accumulo compulsivo (hoarding disorder).










Serafino Parisi - MioDottore.it