Disturbi dell'umore


Disturbi dell'umore sono una serie di sindromi a carico della sfera affettiva chiamati anche "disturbi affettivi". Ad oggi, la frequenza con cui si manifestano i disturbi dell'umore sulla popolazione generale,  è molto elevata e sono secondi solo ai disturbi d'ansia.

I disturbi dell’umore sono un insieme di patologie diversificate rispetto ai sintomi ma accomunate dall’alterazione patologica del tono dell’umore che crea un profondo disagio psicologico oltre a problematiche nel funzionamento socio-relazionale.

I principali stati che caratterizzano i disturbi dell'umore sono:

  • Depressione; caratterizzata da tristezza, pianto, calo della spinta vitale e ideazioni pessimistiche fino a pensieri autolesivi.
  • Mania; caratterizzata da euforia, logorrea, aumentata velocità del pensiero fino a sfociare in sintomi psicotici.
  • Umore misto; caratterizzato dalla concomitanza di sintomi depressivi e maniacali detto anche “umore disforico

Disturbi dell’umore e differenze di genere

Rispetto ai disturbi depressivi è osservata una netta prevalenza del disturbo nelle donne (circa il doppio rispetto agli uomini) anche se alcuni studi evidenziano come questa tendenza scompaia con l’avanzare dell’età. In età geriatrica, quindi, nelle persone che hanno superato i 65 anni, la depressione senile sembra infatti colpire indistintamente uomini e donne. Per quel che riguarda invece il disturbo bipolare non c’è differenza tra sesso maschile e femminile.


I disturbi dell'umore secondo il DSM-5

l DSM 5 è il manuale statistico e diagnostico dei disturbi mentali ed è considerato lo strumento di riferimento per la diagnostica dei disturbi psichiatrici a livello mondiale. Nel DSM-5 i disturbi dell'umore sono suddivisi i due categorie principali: disturbi depressivi e disturbi bipolari.

I Disturbi Depressivi

Nel DSM 5, all’interno del capitolo sui disturbi depressivi troviamo molteplici tipi di depressioni. Quando si parla di un disturbo depressivo è importante sottolineare come non tutte le modificazioni del tono dell’umore sono da considerarsi patologiche. A tutti capita di provare, in alcuni momenti della propria vita, sentimenti come tristezza, sconforto, pessimismo. Essere tristi è normale e fa parte della vita. Ma in un soggetto sano queste sensazioni hanno breve durata.

Si parla di depressione quando il disturbo dell’umore è pervasivo e influenza significativamente il funzionamento sociale, lavorativo e relazionale del soggetto. Riconoscere un disturbo depressivo in fase iniziale è importante in quanto, più rapida è la diagnosi, migliore è la prognosi. Molto spesso invece persone convivono con un disturbo depressivo per anni, per poi contattare uno specialista mediamente dopo due anni dall’esordio del disturbo.


Tra i Disturbi Depressivi elencati nel DSM-5, troviamo i seguenti:

  • Disturbo da disregolazione dell’umore dirompente; questo disturbo spesso evolve, in adolescenza o nella prima età adulta, in un disturbo d’ansia o in una depressione maggiore. E’ abbastanza frequente riscontrare questo disturbo in bambini che presentano ADHD o disturbi d’ansia nell’età dello sviluppo. Questo disturbo è diagnosticabile in minori fino al diciottesimo anno di età. E’ un disturbo caratterizzato dalla persistente irritabilità che comporta scatti di rabbia e aggressività frequenti (almeno tre volte alla settimana). Elemento caratterizzante il disturbo è relativo ai sentimenti di irritabilità che permangono tra una crisi di rabbia e l’altra. Il disturbo da disregolazione dell’umore dirompente necessita, per poter essere diagnosticato, di un esordio compreso tra i 6 anni e i 10 anni di età.
  • Depressione maggiore; La depressione maggiore, detta anche depressione endogena, è una depressione non legata a particolari eventi (lutti, perdite, situazioni stressanti, abbandoni). I sintomi principali della depressione maggiore riguardato il tono dell’umore, la spinta vitale, i pensieri e la capacità di concentrazione. Nello specifico la depressione maggiore si caratterizza per questi sintomi:
  1. umore depresso per la maggior parte della giornata
  2. marcato disinteresse o piacere verso le normali attività
  3. significativa perdita di peso o alterazioni dell’appetito (aumento o diminuzione significativi)
  4. insonnia o ipersonnia persistente
  5. agitazione psicomotoria o rallentamento della motricità
  6. sensazione di fatica o di perdita di energie
  7. bassa autostima o eccessivi sensi di colpa
  8. diminuzione delle capacità di attenzione e concentrazione
  9. ricorrenti pensieri di morte, ideazioni suicidarie o tentativi di suicidio

Il DSM-5 favorisce la diagnosi di disturbo depressivo maggiore quando sono soddisfatti almeno 5 di questi sintomi per una durata di almeno due settimane.


  • Disturbo Depressivo Persisitente; 

    Il disturbo depressivo persistente, chiamato in passato “distimia” o “disturbo distimico”, è un disturbo caratterizzato da un umore depresso cronico, che si manifesta quasi tutti i giorni, per almeno due anni. Possono verificarsi periodi in cui l’umore è “nella norma” ma tendenzialmente non durano che qualche giorno o qualche settimana. In genere questo tipo di disturbo è difficile da individuare in quanto i sintomi principali di questo disturbo non sono così gravi come il disturbo depressivo maggiore. I sintomi del disturbo depressivo persistente sono:

  1. scarso o eccessivo appetito
  2. insonnia o ipersonnia
  3. scarsa energia e senso costante di fatica
  4. bassa autostima
  5. calo della concentrazione e difficoltà a prendere decisioni
  6. sensazione di essere “senza speranza”

Secondo il DSM-5 per poter fare diagnosi di una disturbo depressivo persistente è necessaria la presenza di almeno due sintomi sopra elencati per una durata di almeno due anni.

    I Disturbi Bipolari
    Tra i disturbi dell’umore, oltre ai disturbi depressivi troviamo i disturbi bipolari. A differenza dei disturbi depressivi, che sono caratterizzati da una sola polarità, (ossia il disturbo dell’umore si manifesta solamente con la variante depressiva) nei disturbi bipolari si osservano la presenza di episodi maniacali o ipomaniacali alternati da episodi depressivi in assenza di alcuna motivazione. Nella mania o nell’ipomania (che è una variante “leggera” della mania) l’umore si definisce “espanso“, elevato, euforico. Un paziente che presenta un episodio maniacale può mostrare logorrea, accellerazione del contenuto del pensiero, ridotto bisogno di sonno, attivazione psicomotoria, fino a portare a spese eccessive e comportamenti disinibiti. I disturbi bipolari sono così suddivisi: 

    1. Disturbo Bipolare I: caratterizzato da alternanza di episodi maniacali e depressivi
    2. Diturbo Bipolare II: caratterizzato da alternanza di episodi ipomaniacali o depressivi
    3. Ciclotimia: caratterizzato da lievi episodi ipomaniacali e lievi episodi depressivi
    4. Disturbo Bipolare indotto da sostanze: quando l'alterazione del tono dell'umore è attribuibile a farmaci o sostanze assunte dal paziente 

    Serafino Parisi - MioDottore.it